Trezor, hard wallet per la custodia di criptovalute

Il Trezor è uno dei portafogli hardware più popolari e sicuri disponibili sul mercato per la gestione di criptovalute.

L’azienda produttrice, ovvero SatoshiLabs, è di nazionalità ceca e hanno sede a Praga. La società è stata fondata nel 2013 a Praga, in Repubblica Ceca, da Marek Palatinus (anche conosciuto come “Slush”) e Pavol Rusnak. SatoshiLabs è stata una delle prime aziende ad entrare nel mercato delle criptovalute, e il suo primo prodotto è stato proprio il portafoglio hardware Trezor.

In questo articolo vi spiego il funzionamento del dispositivo e come creare un wallet.

Trezor One

Il Trezor One è il primo modello di portafoglio hardware Trezor creato dalla Satoshilabs nel 2014 ed è stato uno dei primi hard wallet a essere immessi nel mercato.

Presenta un design semplice e compatto ed è uno dei più piccoli in commercio. A livello di dimensioni siamo alla stregua di device come il BitBox02. Le dimensioni sono di soli 60mm x 30mm x 6mm e pesa appena 12 grammi.

Lo schermo OLED permette di scorrere nel menu e validare le operazioni. Non essendo touch-screen, necessita di due pulsante fisici presenti al di sotto. Non avendo batteria interna né QR Code scanner, deve essere collegato al PC tramite un cavo USB-A.

Il dispositivo utilizza un microcontrollore ARM, che offre una sicurezza avanzata per proteggere le chiavi private degli utenti. Il portafoglio hardware supporta anche la crittografia avanzata con chiavi a 256 bit, che garantisce la massima sicurezza per la gestione delle criptovalute.

Trezor T

Il Trezor T è il successore del Trezor One ed è stato rilasciato nel 2018. Questo portafoglio hardware presenta numerose migliorie rispetto al modello precedente ed è considerato come la versione premium fra gli hard wallet della Satoshilabs.

Le dimensioni sono di 64 mm x 39 mm x 10 mm e pesa circa 22 grammi. Uno dei maggiori vantaggi è l’interfaccia touchscreen a colori che lo rende più facile da usare. L’interfaccia utente è anche più intuitiva, il che lo rende più adatto per i principianti.

Il Trezor T presenta anche una maggiore sicurezza grazie all’implementazione di una crittografia più avanzata. Inoltre, supporta la funzione di passphrase avanzata, che consente agli utenti di aggiungere un ulteriore livello di sicurezza per proteggere i propri fondi.

Un importante layer di sicurezza è dato dalla funzione Shamir Secret Sharing disponibile con firmware 2.3.0 o successivi. Questa funzione, fra gli hard wallet da me analizzati fino ad ora, è disponibile solo sul Keystone Pro.

La gestione della Shamir Secret Sharing richiede l’utilizzo dell’applicazione Shamir Backup Tool, disponibile nell’applicazione Trezor Suite.

Trezor Safe 3

Nell’Ottobre 2023 viene lanciato il terzo modello della compagnia ceca, il Trezor Safe 3.

Si tratta di una versione intermedia fra il Model T e il Model One. I tasti sono fisici e va collegato al pc tramite USB-C. A differenza dei modelli più vecchi dotati di un microcontroller (MCU) senza certificazioni di sicurezza, il Trezor Safe 3 possiede un Chip certificato EAL6+, un circuito integrato certificato secondo lo Standard Common Criteria, aumentandone quindi i parametri di sicurezza rispetto ai modelli più datati.-

Il Trezor Safe 3 è offerto in tinte nera (Cosmic Black), rosa (Galactic rose), argento (Stellar silver) e oro (Solar gold).

Trezor Suite

L’applicazione ufficiale è il Trezor Suite e offre un’interfaccia grafica user-friendly per gestire le proprie criptovalute in modo sicuro e semplice. È disponibile una versione Desktop per Windows, macOS e Linux così come una Mobile per IoS e Android. Per chi non desidera installare l’applicazione, esiste una versione per browser. Al momento è compatibile solo con Firefox e Chrome.

L’applicazione è compatibile con entrambi i portafogli hardware Trezor One e Trezor T e supporta diverse valute digitali, tra cui Bitcoin, Litecoin, Ethereum, Ripple e molti altri.

È possibile controllare i propri fondi, visualizzare la cronologia delle transazioni, gestire i conti, aggiungere nuovi portafogli, configurare la passphrase avanzata e molto altro ancora.

È importante notare che per utilizzare l’applicazione è necessario connettere il proprio portafoglio hardware al computer tramite un cavo USB e fornire l’autenticazione a due fattori costituita da un PIN da quattro a cinquanta numeri richiesta per garantire la massima sicurezza.

Come usare il Trezor

La procedura riportata qui sotto deriva dalla mia esperienza successiva all’unboxing del Trezor One, potrebbe quindi differire da quella del Trezor Model T. All’interno della confezione viene fornito il dispositivo, un cavetto USB, alcuni adesivi e i cartoncini per la seedphrase.

Per iniziare occorre scaricare il Trezor Suite dal sito ufficiale (o usare la versione browser) e collegare il dispositivo al computer utilizzando il cavo USB.

Una volta collegato, occorre andare sul Trezor Soite e seguire le istruzioni sullo schermo e sul dispositivo. Per cominciare, dovrà essere installato il firmware in quanto, di default, il dispositivo viene inviato senza alcun software installato. Questa è un’impostazione di sicurezza importante in quanto, la presenza del firmware su un dispositivo appena ricevuto, potrebbe indicare una possibile manomissione.

Fatto ciò, occorre generare un nuovo portafoglio o ripristinarne uno già esistente. La seedphrase sarà sempre di ventiquattro parole nel caso di un nuovo wallet mentre il ripristino può essere di dodici, diciotto o ventiquattro parole.

Inserita la seedphrase, dovrà essere impostato un PIN. Sul display apparirà un tastierino numerico da 1 a 9 posto in maniera random. I numeri dovranno essere selezionati da PC o dallo smartphone e confermati.

l’applicazione guiderà alla creazione di una passphrase di sicurezza. Fatto questo sarà possibile aggiungere criptovalute al tuo portafoglio. Per verificare il saldo, apri l’applicazione e seleziona la criptovaluta desiderata. Il saldo verrà visualizzato nell’applicazione.

Come interagire con la DeFi

Trezor è compatibile con Metamask e al momento rimane la migliore soluzione per l’interazione con le varie Dapp e con la Defi in genere della rete Ethereum e altre EVM compatibili. Per collegarlo a Metamask è necessario andare sugli Account e selezionare l’opzione per aggiungere un hard wallet. Apparirà l’opzione per associare il Trezor.

Una valida alternativa che sta prendendo sempre più piede è il Brave Wallet, integrato nell’omonimo browser, che garantisce una buona compatibilità con il dispositivo. Questa opzione permette una facile interazione anche con la rete Solana.

Riguardo le chain non EVM compatibili, sono presenti diverse estensioni di browser compatibili con Trezor. Tuttavia sono in numero minore rispetto a Ledger. Uno dei software wallet per reti non EVM che ho testato è Yoroi, uno dei principali su Cardano. L’associazione fra Trezor e Yoroi è stata immediata.

Analisi comparativa con altri hard wallet

Su Cryptoverso, il Trezor è stato analizzato e confrontato con il Ledger Nano e con il Safepal.

Prezzi

Il Trezor One costa circa 57 euro mentre il Trezor Model T costa circa 210 euro. A questi occorre calcolare le spese di spedizione. Considerato l’invio dalla Repubblica Ceca, non sono presenti spese doganali.

Al momento il Trezor Safe 3 si può solo preordinare. Il prezzo è di 79 euro, quindi soli dieci euro in più del Model One.

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