Piattaaforme decentralizzate. Cosa sono e come funzionano

Le piattaforme decentralizzate o Dapp (acronimo di Decentralized Application) sono basate sulla tecnologia blockchain e consentono l’esecuzione di di transazioni senza depositi di criptovalute su un wallet di terze parti.

Le Dapp sono uno dei capisaldi della DeFi o finanza decentralizzata e, con l’avvento di Ethereum, stanno prendendo sempre più piede fra gli investitori nel mondo delle criptovalute.

In questo articolo spiego come interagire con le Dapp.

Cosa sono le piattaforme decentralizzate


Una piattaforma decentralizzata o Dapp è un insieme di smart contract necessari per svolgere determinate operazioni. In pratica sono dei programmi creati per non dare il potere decisionale all’interpretazione soggettiva di persone fisiche ma seguono regole ben definite all’interno del codice.

Possono essere degli exchange decentralizzati come Uniswap o PancakeSwap, delle piattaforme di lending/borrowing come AAVE o MakerDAO, dei marketplace per gli NFT come OpenSea o Rarible, metaversi come Sandbox o Decentraland e tante altre.

Queste piattaforme non posseggono wallet custodial, significa che gli utenti interagiscono tramite il proprio wallet mantenendo il controllo dei propri capitali.

Una differenza fra le piattaforme centralizzate è la fornitura di liquidità. Mentre nel primo caso sono le piattaforme stesse a fornire liquidità, in quelle decentralizzate viene fornita dagli investitori stessi alimentando delle pool, ovvero dei contenitori contenenti coppie di monete.

In una Dapp il potere decisionale è spesso gestito da una DAO, ovvero un’organizzazione autonoma decentralizzata il cui potere di voto è dato dal possesso di un token di governance.

Inoltre, le operazioni sulle Dapp sono sempre on-chain a differenza di una centralizzata in cui, a parte quelle di uscita e di entrata, sono sempre off-chain.

Come interagire con una piattaforma decentralizzata

Sulle Dapp non è necessaria alcuna registrazione, quindi la privacy dell’utente è tutelata e per interagire è sufficiente collegare il proprio wallet non custodial.

L’interazione è possibile attraverso un wallet compatibile. Se stiamo interagendo con una piattaforma su rete Ethereum, dobbiamo utilizzare un wallet come Metamask o MyEtherWallet. Lo stesso su altre reti come Polygon, Cronos, Avalanche o tante altre EVM compatibili.

Se interagiamo con una Dapp su rete Solana, trattandosi di una rete non EVM compatibile, occorre utilizzare un wallet apposito come Phantom o Solflare oppure un wallet multichain come Brave.

Lo stesso su rete Cardano. Metamask o Phantom non sono compatibili per cui occorre usare wallet dedicati alla rete come Yoroi, Daedalus o Nami.

Anche gli hard wallet sono compatibili con parecchie reti ma non con tutte. I wallet citati sono soprattutto estensioni di browser, tuttavia non mancano casi d’interazione come attraverso il Ledger Wallet o tramite le varie app mobile come Safepal App.

Come collegare un wallet a una Dapp

L’interazione fra una Dapp e un wallet avviene tramite smart contract. Su tutte le applicazioni decentralizzate esiste un comando per collegare un wallet. Cliccandolo appare una lista. Scegliendo quello adatto si apre in automatico l’applicazione.

Una volta aperta l’applicazione del wallet occorre firmare l’operazione o con l’app stessa o offline tramite l’hard wallet.

Fatto. Sulla piattaforma sarà visibile la chiave pubblica del wallet di quella determinata rete e il capitale disponibile.

Come effettuare una operazione su una Dapp

Una volta collegati a una Dapp, possiamo fornire liquidità o scambiare token. Se vogliamo operare come liquidity provider, la coppia di monete verrà impegnata tramite uno smart contract e noi ci ritroveremo con un token LP.

Quando scambiamo monete con un altro token o con un NFT, verrà scaricata la valuta di pagamento e ci troveremo quella acquistata sempre sul wallet al netto delle gas fee.

Quando operiamo su un exchange decentralizzato per il trading sui derivati come DyDx o ApolloX, i capitali saranno spostati su un trading account che non è altro che un impegno di capitali tramite smart contract.

Tutte queste operazioni vanno sempre firmate prima di essere eseguite dallo smart contract.

Decentralizzazione e sicurezza

Interagire con piattaforme decentralizzate è generalmente più sicuro rispetto a quelle centralizzate. Questo perché l’utente rimane in possesso dei propri capitali, firmerà le operazioni tramite il proprio dispositivo e non dovrà effettuare una KYC.

Ma soprattutto copre da rischi di chiusura della piattaforma dove sono depositati i nostri capitali.

L’altro lato della medaglia è la più difficile gestione, l’onere della custodia delle chiavi private cade sull’utente, c’è una minor liquidità e c’è comunque il rischio d’incappare in piattaforme fraudolente con degli smart contract corrotti.

In pratica, operare su piattaforme decentralizzate è generalmente più sicuro ma richiede maggiori competenze.

Ma le Dapp sono davvero decentralizzate?

Il concetto di decentralizzazione è sempre labile e non è mai totale. Il potere decisionale può concentrarsi sulle DAO su chi possiede il maggior numero di token.

Le Dapp stesse sono sviluppate da qualcuno così come gli smart contract. Motivo per cui siamo sempre soggetti allo sviluppo di parte di terzi e a una gestione centralizzata dei metadati. Lo stesso riguarda la rete in cui operiamo in quanto una con pochi nodi è pur sempre poco decentralizzata.

Quando uno smart contract impegna i nostri capitali per il trading sui derivati, per alimentare una pool o un nodo, noi perdiamo comunque il controllo delle nostre criptovalute e se non vengono sbloccati noi non ne rientreremo più in possesso.

Motivo per cui, quando si parla di piattaforme decentralizzate occorre sempre ricordare che la completa decentralizzazione non esiste e che bisogna sempre sapere quello che si sta facendo prima di firmare un’operazione.

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Un commento

  1. Questo articolo è utilissimo per chi come me si sta addentrando nel mondo della DeFi. Qui troviamo tutti i concetti fondamentali con relativi approfondimenti. Un prezioso riferimento per chi sta studiando. Grazie Emilio

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