L’halving è un evento ciclico che attira l’attenzione di investitori per l’impatto significativo sulle dinamiche di mercato. Esploriamo più approfonditamente cosa sia l’halving e come influenzi il mondo delle criptovalute.
Cos’è l’halving
L’halving, o “dimezzamento” in italiano, è un processo integrato nella tecnologia delle criptovalute che utilizzano un algoritmo di consenso di tipo Proof-of-Work (PoW). Questo evento ciclico determina una drastica riduzione delle ricompense assegnate ai miner che contribuiscono alla sicurezza della rete e alla validazione delle transazioni.
Questo processo è fondamentale per il funzionamento e la sostenibilità delle reti e il motivo principale dietro la sua esistenza è la gestione dell’offerta di nuove unità di criptovaluta.
Questo evento interessa soprattutto Bitcoin. Quando è stato creato nel 2009 da Satoshi Nakamoto (o chi si nasconde dietro lo pseudonimo), i miner venivano ricompensati con cinquanta Bitcoin ogni volta che estrattevano con successo un nuovo blocco di transazioni.
Tuttavia, per garantire che non ci fosse una quantità eccessiva di Bitcoin in circolazione e per mantenerne il valore nel tempo, Satoshi ha programmato l’halving di Bitcoin in modo che si verificasse ogni 210.000 blocchi estratti.
Premi per i miners
Con l’halving, la ricompensa per ogni nuovo blocco estratto viene dimezzata. Quindi, dopo il primo halving nel 2012, i miner hanno iniziato a ricevere 25 Bitcoin per blocco anziché 50. Nel 2016, il secondo halving ha ridotto ulteriormente la ricompensa a 12,5 Bitcoin, e l’ultimo halving si è verificato nel maggio 2020, portando la ricompensa attuale a 6,25 Bitcoin per blocco.
Questo processo di dimezzamento continua finché non saranno stati estratti tutti i 21 milioni di Bitcoin previsti dal protocollo. Di conseguenza, l’halving contribuisce a creare una scarsità artificiale di Bitcoin che può influenzarne la percezione del valore e la sua adozione come riserva di valore.
Come Funziona l’Halving?
L’halving è pre-programmato nel codice della criptovaluta e segue uno schema fisso basato sul numero di blocchi estratti. Nel caso di Bitcoin, un nuovo blocco viene estratto approssimativamente ogni dieci minuti e l’halving avviene ogni 210.000 blocchi.
Questa regolarità temporale è una caratteristica chiave, poiché stabilisce aspettative chiare per i partecipanti alla rete e crea un sistema prevedibile.
Una volta che un’halving si verifica, la ricompensa per ogni nuovo blocco estratto viene dimezzata rispetto all’halving precedente. Questa riduzione è automatica e viene applicata in modo uniforme a tutti i miner che partecipano alla rete.
Nel caso di Bitcoin, la ricompensa è passata da 12,5 BTC per blocco a 6,25 BTC dopo l’halving del 2020. Questo evento è quindi presente da sempre nel codice di Bitcoin e tutti gli addetti ai lavori fra miners e trader sono consapevoli delle implicazioni.
Per questo, si sa già che il prossimo halving sarà durante la prima metà del 2024 ma senza al momento conoscere una data precisa. Con il prossimo evento la ricompensa per i miners verrà ridotta a 3,125 BTC per blocco estratto.
Impatto sul prezzo di Bitcoin dell’halving
La riduzione delle ricompense significa che la creazione di nuove unità di criptovaluta è limitata. Questo aspetto contribuisce a creare una percezione di scarsità, che può spingere gli investitori a considerare la criptovaluta come una riserva di valore.
I trader sanno che la candela annuale di Bitcoin ha sempre chiuso in positivo a parte nel 2014, 2018 e 2022, ovvero i periodi compresi fra i due halving che hanno coinciso con un bear market, l’ultimo dei quali è stato particolarmente lungo e ricco di fallimenti. Inoltre i periodi successivi hanno sempre coinciso con la partenza di una bull-run, l’ultima delle quali è avvenuta nel 2021.
Ora, se qualcosa è sempre successo in maniera ciclica non vuol dire che accadrà per forza. I mercati sono cambiati rispetto ad alcuni anni fa, in particolare quello delle altcoin, dopo il lunghissimo bear market che ha riportato molti capitali verso Bitcoin aumentandone la dominance di mercato. Ciò significa che la partenza di una bull-run fra il 2024 e 2025 non è scontata sebbene siano in molti ad attenderla.
Occorre tuttavia considerare che il 93% dei Bitcoin è già stato minato superando i diciannove milioni e buona parte della Total Supply è già in circolazione. Il principale guadagno da parte dei miners deriva proprio dai nuovi Bitcoin e un dimezzamento del premio deve essere compensato dalla sostenibilità della loro attività.
Ci si chiede quindi sul destino dei miners. Con l’halving previsto per il 2024 e con il conseguente dimezzamento del premio, potrebbero esserci ripercussioni sul prezzo di Bitcoin. Un possibile scenario potrebbe essere un aumento importante del prezzo in modo da mantenere l’attività di mining giustificata da un punto di vista economico.
Inoltre, i miner devono diventare più efficienti e competitivi per rimanere redditizi. Questo può portare all’adozione di hardware più avanzato e all’efficienza energetica ma aumentando il rischio di centralizzazione, poiché i miner più piccoli potrebbero non essere in grado di competere con i giganti del settore. Questo solleva preoccupazioni sulla decentralizzazione e la sicurezza della rete. Vero è che una parte di loro sono legati a fonti di energia rinnovabile ma siamo lontani dal 100% di copertura. Inoltre il costo dell’hardware rimane un aspetto imprescindibile.
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Gran bell’articolo,finalmente ho capito l’halving in tutte le sue prospettive significati.Grazie Emilio
argomento per me sconosciuto spiegazione molto semplice anche se è un argomento molto difficile da comprendere
Grazie, molto dettagliato
Ottimo, grazie